venerdì 30 dicembre 2016

Il cenone di fine anno? Il rito propiziatorio per il 2017 che arriva

Ci siamo! Stiamo per salutare questo 2016 bisesto, e corriamo incontro a un nuovo anno che speriamo migliore. 
Non è compito mio angustiarvi con analisi e previsioni socio-economiche o con l’acqua a giorni alterni per Palermo. Non voglio raccontare della pericolosità di quest’anno che viene,  che paragonerei a quel periodo 79/80 quando l’allora URSS invase l’Afghanistan, a Teheran cadeva lo Shah e Khomeini sequestrava i diplomatici USA, quando Jimmy Carter fallì il raid per liberarli e Reagan arrivò alla Casa Bianca. Voglio salutare, invece un anno che comincia nel giorno dedicato al Sole, comincia di domenica il giorno che il Signore dedicò al riposo, e allora FORZA, DIVERTIAMOCI la sera di fine anno con il CENONE. Questo rito dà inizio alla festa più superstiziosa che esiste .
Ci lasciamo alle spalle  l’anno vecchio e guardiamo al futuro con positività, sperando il meglio, compiendo vari gesti propiziatori. Ma quali sono i cibi portafortuna che non devono mancare nel Cenone di Fine Anno?
Cominciamo con le lenticchie, noi qui in Sicilia ne abbiamo di eccellenti, per chi preferisce le tonde, piatte e grosse ci sono le deliziose di Villalba, per chi ama di più quelle piccole, vulcaniche le prelibate di Ustica.
Adesso dalle Americhe arriva una nuova tradizione, quella dell’Hoppin’ Johnun riso cucinato con cipolle e fagioli neri. Continuiamo con il riso, è d’obbligo il risotto oppure l’arancina, se proprio non lo prevedete nel Vostro menù spargete chicchi di riso sulla tovaglia, dove il rosso deve campeggiare. Sulla tavola di fine d’anno non possono mancare uva e melograno. In Spagna è tradizione beneaugurante mangiare dodici chicchi d’uva, tanti quanti i rintocchi della mezzanotte, sembra che procuri prosperità. Il melograno, frutto fatto da chicchi, sacro a Venere e a Giunone, porterebbe ricchezza e fertilità. Chicchi dappertutto, il significato è presto spiegato, somigliano a monetine e quindi…piccioli! Ormai, è consuetudine anche da noi al Sud il consumo di cotechino e zampone, ma il re di tutti i menù è il maiale, perché rappresenta il progresso, infatti questo animale non sa camminare all’indietro.
Questi sono i cibi portafortuna sulle  nostre tavole. In Estremo Oriente oltre al peperoncino e alle verdure verdi (dal verde dei dollari americani che porterebbe tanti soldi), noodles che garantiscono longevità e tutta la frutta tonda che garantisce armonia.
Per voi, la mia ricetta di fine anno:
Timbaletto di riso Carnaroli al melograno con tartare di mazzancolle marinate e caviale di salmone:
  • cucinate il riso su un soffritto di porri irrorando con succo di melograno e un filo d’olio di frantoio;
  • nel frattempo preparate una tartare con le code delle mazzancolle aromatizzandole con fior di sale e limone grattugiato, succo di lime e pepe macinato fresco;
  • quando il risotto è pronto ponetelo all’interno di un coppapasta,  adagiatevi sopra la tartare e ancora più su il caviale di salmone e guarnite con chicchi di melograno.
Buon appetito e buon anno,
il vostro #cuocoperamico!

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